La chirurgia plastica si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o la lassità e lo svuotamento dei tessuti, o di causa genetica, o conseguenti a traumi, malattie, o all’invecchiamento.
A differenza di molte specialità mediche, la chirurgia estetica non si rivolge a una sola area del corpo, bensì a tutto corpo e all’armonia delle forme nel suo insieme.
La chirurgia plastica e ricostruttiva ha una storia molto più antica della medicina estetica: se ne parla per la prima volta nei testi sacri indiani (Veda), in riferimento a innesti cutanei, a Roma Galeno e Celso scrivono di ricostruzioni e correzioni di labbra, orecchie e naso.
Nel 1597 il medico Gaspare Tagliacozzi scrive un trattato in cui indica dettagliatamente le fasi di ricostruzione del naso.
Dopo le guerre mondiali, in cui la chirurgia plastica ricostruttiva migliora la vita dei soldati tornati dal fronte, la chirurgia inizia a essere utilizzata anche per miglioramenti estetici utili a far star bene anche psicologicamente uomini e donne e a rendere più agevole l’assimilazione nella società e il rapporto con sé stessi.